«Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela» (Gen 1, 28). 

 

 

«Io ho fede. Per cui, ricevendo amorevolmente le parole del Divino Maestro: “Non avete letto che il Creatore da  principio li creò maschio e femmina e disse: ‘Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola’? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi!”;

ho sentito tanta venerazione, tanto rispetto per l’unione degli sposi che, per il Sacramento del Matrimonio, rimane santificata ed elevata a un piano soprannaturale, che mi fa esclamare con San Paolo: “Questo mistero  è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”.

Io ho fede… E perché ho fede la mia anima sussulta di gaudio davanti alle parole di Dio ai nostri Progenitori nel Paradiso terrestre:  “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra”.» 

«Figli amatissimi della Santa Madre Chiesa: Chiedo anime per riempire il Seno del Padre!, come la sua eterna volontà desiderò e determinò quando, creando i nostri Progenitori, li rese i re della creazione; e, mettendo in essi l’appetizione e la necessità di unirsi nell’amore, li rese capaci di collaborare alla creazione di creature razionali, a immagine e somiglianza della stessa paternità divina, sotto queste sublimi parole: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra”.  

Fine principale per il quale Dio mise nell’amore coniugale degli sposi l’esigenza di unirsi tanto intimamente da essere una sola carne; affinché, collaborando con lo stesso Dio ai piani della creazione, e, come frutto di quell’unione, procreando, riempissero la terra di uomini, anime per Dio, figli per il suo seno, che è aperto, in attesa del suo riempimento.

Ed è tanto sublime questo mistero, che Dio stesso rende capace l’uomo affinché, per il dono gratuitamente ricevuto dall’Alto, collabori con Lui a creare creature che, a immagine e somiglianza dello stesso Dio, possano arrivare a possederlo.

Per cui oggi, davanti alla coscienza che Dio mette nel mio spirito riguardo ai suoi piani eterni sull’umanità –i quali devo manifestare, per volontà divina, come l’Eco piccola e minuta, ma viva e palpitante, della Madre Chiesa–, e ora riguardo a quanto sto dicendo sull’unione coniugale per il Sacramento del Matrimonio; chiedo a quanti vorranno ascoltare ciò che, da parte di Colui che È, devo comunicare, ma in modo speciale ai membri del Corpo Mistico di Cristo: di rendersi man mano coscienti e coerenti con quello che l’Infinito Essere sognò a loro riguardo  quando li creò  affinché, uniti, dando gloria allo stesso Dio, adempiano i suoi disegni e piani eterni mediante il compimento della sua divina volontà, che attende con il suo seno aperto il suo riempimento con i figli creati –mediante la collaborazione degli sposi– solo ed esclusivamente per possederlo, facendoli vivere della sua stessa vita, bevendo ai refrigeranti torrenti delle sue sorgenti divine, saziandoli al banchetto gloriosissimo e coeterno della sua stessa Divinità». 

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia