Il 25 marzo 1981 veniva eretta in Albano L’Opera della Chiesa da Mons. Gaetano Bonicelli, vescovo della Diocesi di Albano.
Leggiamo nei documenti:
«A norma dei canoni del C.J.C. erigiamo canonicamente nella Diocesi di Albano la Pia Unione denominata Opera della Chiesa con residenza in Albano, Via Alcide De Gasperis,35. L’Opera della Chiesa ci sembra particolarmente attuale in un momento come questo, quando il Concilio Vaticano II ci insegna a rinnovare la Chiesa secondo il disegno originario di Dio Uno e Trino».
Nella lettera datata 7 agosto 1981 il Vescovo manifesta alla Madre Trinidad, Fondatrice de L’Opera della Chiesa, il suo desiderio di affidarLe la Parrocchia di San Pietro Apostolo, sperando di «aver richiamato sopra la mia Diocesi, non solo delle forze giovani ed attive, ma una sovrabbondante benedizione del Signore».

E tutto in vista della convenzione che tra il Vescovo e la Fondatrice de L’Opera della Chiesa sarà firmata nella festa della Natività della Beata Vergine Maria, l’8 settembre, per l’affidamento della Parrocchia alla sopracitata istituzione. In questo modo si porta a compimento il desiderio, suggerito dalla volontà di Dio nel cuore della Madre Trinidad, di essere vicino al Papa. Di fatto, a pochi metri dalla Parrocchia c’è l’ingresso alla Villa Pontificia di Castelgandolfo, dove il Santo Padre soggiorna per il riposo nei mesi estivi. Lo stesso titolo della Parrocchia e la vicinanza a Castelgandolfo sono due gesti di predilezione che formano parte di un disegno benevolo della divina Provvidenza nei confronti de L’Opera della Chiesa.
Il giorno 16 novembre 1990, nell’edizione de L’Osservatore Romano, appariva un articolo che ci può servire per delineare brevemente il profilo spirituale ed umano di Madre Trinidad Sanchez Moreno, Fondatrice di un Opera composta da Sacerdoti, uomini e donne consacrati a Dio e da laici di ogni età, stato e condizione sociale. E’ sorprendente che questa semplice donna, senza scienza umana, priva di alcun tipo di studi teologici, appena trentaquattrenne abbia fondato L’Opera della Chiesa per presentare la Chiesa, comunicare la teologia riscaldata nell’amore e fare che i cristiani prendano viva coscienza di ciò che sono per essere Chiesa e che coloro che non la conoscono, nel guardarla, vi vedano il volto di Dio, per fare niente meno che L’Opera della Chiesa accanto al Papa ed ai Vescovi.


A questo punto, sorge spontanea e rapida la domanda: Da dove e come è sorta questa donna eccezionale?

La Madre Trinidad è spagnola. È nata il 10 febbraio 1929, in un paese nei pressi di Siviglia, dove trascorse l’infanzia e la giovinezza, lavorando nel negozio di famiglia dall’età di 14 anni fino ai 27 anni, per trasferirsi poi a Madrid.

In una vita così semplice e comune irruppe soggiogante la forza di Dio. All’età di 17 anni, la vigilia di una Festa dell’Immacolata, il Signore passò per l’anima di Madre Trinidad e la chiamò a Sé ed ella si consegnò a Lui senza nessuna riserva. Ricorderà sempre quel giorno come un’invasione dell’Immenso, come un passaggio soggiogante del Potere Infinito, come la chiamata ammaliante dell’Amore, che cambiò interamente l’orientamento della sua vita.

Nei tempi prolungati di preghiera davanti al Tabernacolo, il Signore si costituì gelosamente suo unico Maestro.

Il 25 gennaio 1959, il Signore ruppe con forza i cammini segreti attraverso i quali l’aveva condotta fino ad allora. Papa Giovanni XXIII, annunziava alla Chiesa la celebrazione di un Concilio Ecumenico.

Dio iniziò ad effondersi prodigiosamente nell’anima di quella giovane, introducendola nel mistero della Sua vita, come solo Lui poté fare e sino alle profondità che solo Lui conosce. Il passo di Dio sull’anima della Madre Trinidad le impresse il sigillo di una missione: cantare fino a morire.., –come lei stessa ama dire– e morire e dal tanto cantare la bellezza, la grandezza, la ricchezza e la perfezione della Chiesa.Missione che ella riassume con la minima e semplice qualificazione di essere solo l’eco che si lascia sentire come ripercussione del canto della Chiesa.

Questa sorgente di sapienza divina sta sgorgando viva nei discorsi registrati dalla Madre Trinidad nei suoi numerosi scritti, dei quali sono un anticipo i 2 libri molto profondi e bellissimi per ora pubblicati in italiano: «Frutti di preghiera» e «La Chiesa e il suo mistero», e la meravigliosa Collana «Luce nella notte – Il mistero della fede dato in sapienza amorosa», che trasmette in sintesi i principali misteri della fede con linguaggio chiaro, spirituale, poetico e profondo.

Soggiogata dallo splendore della ricchezza della Chiesa e ferita dalla pena che la Chiesa serba nel silenzio dell’incomprensione, sotto la forza della richiesta di Dio, nella sua piccolezza e senza risorse umane, si lanciò a cercare una legione di anime che vivessero così profondamente il mistero della Chiesa, da essere capaci di portarne alla luce la ricchezza, ed essendo testimoni vivi di ciò che è essere Chiesa, con la vita e la parola, la presentassero alla vista di tutti con lo splendore e la magnificenza che Dio pose in essa nel fondarla; aiutando così il Papa ed i Vescovi a realizzare l’opera essenziale che Cristo affidò loro.


Questa è L’Opera della Chiesa che viene fondata nel 1959, ed è stata approvata per la prima volta a Madrid, e successivamente si è impiantata in altre Diocesi spagnole. Il 20 dicembre 1997, riceve dalla Santa Sede l’Approvazione Pontificia. Per estendere e consolidare la sua Opera, la Madre Trinidad ha aperto più di 43 case per la residenza dei membri e per l’apostolato. A Roma, l’Opera della Chiesa è stata eretta nel 1977. Le è stata affidata la Parrocchia di Nostra Signora di Valme a Villa Bonelli, accanto alla quale ha aperto la magnifica Casa d’apostolato «San Pietro Apostolo», che fu visitata da Sua Santità San Giovanni Paolo II, presso la quale si tengono permanentemente formazioni e i ritiri per membri della stessa Opera e anche per Ve-scovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose e laici venuti da ogni parte del mondo. Sempre a Roma, L’Opera della Chiesa ha un ampio centro apostolico in Via Rodi, 24 e a Frascati altre 2 case.

Per chiudere questo capitolo è opportuno riportare il commento di un testimone diretto per tanti anni della vita della Madre, che ci permetterà di inquadrare e completare l’immagine di questa figura e la sua missione nel contesto del mistero della Chiesa:

«Nel mio contatto con lei, l’ho sentita più volte accennare, riferire in diverse occasioni che il Santo che ama di più –la Vergine, naturalmente, non conta perché è sopra di tutti– è San Pietro. Tuttavia si identificò maggiormente con i sentimenti e le esperienze che San Paolo esprime nelle sue lettere. Mentre i Profeti dell’Antico Testamento: Geremia, Isaia, Amos, Ezechiele, le offrono le parole e le immagini più adatte per esprimere gli impulsi, le richieste, i fuochi di Dio che bruciano la sua anima in urgenze di manifestarLo, e l’asprezza del suo urto con le creature quando va a cantare loro la Sua canzone di Chiesa. Abramo, Mosé, gli Apostoli, sono le figure che più attirano e riempiono le sue ansie di universalità.

Insieme originale di profeta, di dottore, di apostolo, di madre, di Fondatrice e di condottiera di un popolo numeroso per aiutare Pietro ed i successori degli Apostoli, è ciò che Dio ha fatto di questa donna piccola come una bambina e che trova la sua ricchezza nel non avere nessuna ricchezza umana, nel non essere, nel non potere, nel non sapere, nel servire a nulla, nell’essere piccola, povera e derelitta affinché il Tutto possa colmare l’abisso del suo nulla; e sa pure della morte silenziosa, profonda e totale che Dio chiede a coloro che seminano nel solco della vita perché diano frutto. Per questo la sua discendenza la perpetuerà».

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