L’Eucaristia è fonte e apice di tutta la vita cristiana. Gesù dice. «Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno».

«Io ho fede; e credo che rinnovati dal Battesimo, la fede ci avvicina al Sacramento della Penitenza, per mezzo del quale, la purificazione dei nostri peccati ci rende capaci di avvicinarci al sublime Sacramento dell’Eucaristia, istituito dallo stesso Cristo nella notte della Cena, quando, amando i suoi, e attraverso di loro tutti noi che riceviamo i suoi doni eterni, «ci amò sino all’estremo» e sino alla fine:

“Mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio Corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio Sangue dell’Alleanza, versato per molti in remissione dei peccati” (Mt 26, 27-28) »

«E so anche per la mia vita di fede che bisogna avvicinarsi degnamente a ricevere il Corpo di Cristo:

“Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo Pane e beva di questo Calice”(1 Cor 11, 27-29)».

«E perché la mia fede mi diventa viva e vivificante, nel Sacramento dell’Eucaristia cerco Gesù Sacramentato, “come la cerva anela ai corsi d’acqua” (Sal 42, 1), per saturarmi, nella vicinanza dello Sposo divino della mia anima, del gaudio beatissimo della sua presenza dietro le porte del tabernacolo, dove si occulta il Dio vivo durante tutti i tempi semmai qualcuno venisse a trovarlo. E in sua compagnia e appoggiata sul suo petto, come l’Apostolo san Giovanni nell’Ultima Cena, ricolmo tutta la necessità come insaziabile di amare e di essere amata, che Dio ha posto nel cuore dell’uomo per possederlo ricolmandolo della sua pienezza».

«Vicino all’Eucaristia tutto ciò che è suo è mio, e tutto ciò che è mio è suo; e così Lui è il ‘mio mio’ e io sono la ‘sua sua’. Per questo, adorante davanti a Gesù Sacramentato e accoccolandomi sul suo petto, sotto l’esperienza gustosissima della sua presenza intima e amorosissima, riconoscendolo come l’Unigenito di Dio, unico Dio vero, riverente e prostrata, esclamo piena di sublime ed inedito amore:
“Grazie, Gesù, per essere rimasto nell’Eucaristia!; io ti adoro! Grazie, Gesù, per essere rimasto nell’Eucaristia!; io ti amo!”»

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia